mercoledì 9 febbraio 2022

GUERRE PANDEMICHE NUMERO 0.5 - GLI OCCHI E GLI SGUARDI SPESSO LE CIRCOSTANZE

gli occhi e gli sguardi
spesso le circostanze
e tutte le mie prime volte di qualsiasi cosa
a volte per tutte le mie prime volte
di qualsiasi cosa
oppure le parole lette nei libri
e i numeri delle pagine degli stessi
i traumi
gli incespichi
le volte che ho provato vergogna
poi quasi sempre i passaggi successivi
l’attitudine interiore per superare le difficoltà
le euforie di quasi ogni mia sbronza
e trovarmi poi spesso
a chiedere un parere oggettivo alle circostanze
ai marciapiedi
tutte le volte che ci ho sputato sopra
i miei occhi
il non avergli mostrato sempre tutto
l’anarchia
per tutte le volte che sono stato indifferente
tutte le storie
a cui non ho dato una fine meno codarda
determinate circostanze
un dinosauro da compagnia
una nave spaziale in giardino
e un credito illimitato
forse in quanto essere umano
non dovrei prendermi troppo sul serio
nei momenti di panico
cercare di assottigliare
questa mia cappa perenne d’incertezza
ingigantire a dismisura ogni momento piacevole
l’intero universo il giovedì mattina
la mancanza di empatia
camminare nell’acqua bassa in mezzo alle alghe
ripetizione
routine
le giornate durano sempre e solo 24 ore
la costante e perpetua semplificazione dei concetti complessi
le discussioni quando sento puzza di qualunquismo
tutte le mie intuizioni
i miei occhi coi tramonti
ogni volta che ne ho la possibilità
le passeggiate di nervosismo
ancora qualche volta
qualche cuore
con poche parole.


betelgeuse unicode.135  
dipinto di notte
e candeggina spinale
vogliamo dati statistici
sulla mortalità da senso di colpa
e ancora una volta il petricore
completare pensieri troppo spessi
troppo spesso penne con l’inchiostro:
finisce sempre prima di farmi finire
di scrivere l’alba.
i pompini fatti bene in mezzo alla città
le curve dei corpi
il sesso e la pioggia contro i vetri
domenica, cinque del pomeriggio
alcune parole e il loro modo
di appiccicarsi
a determinati stati emotivi  
troppo poco spazio
in tutto questo io
ciglia contro chiglia
blues nepente blues
lo sviluppo della specie  
l’uso del trapassato prossimo
narrazione tossica
linguaggio tossico
relazioni tossiche
vietato fumare
attenzione veleno
attenzione caduta massi
attenzione attraversamento
animali selvaggi
è obbligatorio l’uso
delle catene
dal 7/11
al 20/4
ma solo in caso di neve
nelle strade sdrucciolevoli
nelle parole sdrucciole
e se chiudessi tutto
con la parola turacciolo?


che niente è favorevole
e quando mai
ho tenuto qualcosa sigillato
troppo a lungo?
mai mai mai
sempre buttare fuori
verso
esterno preferibilmente notte
ma mi accontento anche di
buttare una noce di burro in padella
e soffermarmi a soffriggerci
un po’ i peperoni
o tutti i miei problemi
e allora stappiamola
questa bottiglia cruda
questa nuova realtà poco frizzante
quest’endorfina a medio-lungo raggio
che non ci sarà momento più adatto
che tanto domani qualcosa di più nuovo
e più inquietante spunterà sotto
questo sempre solito sole
e anche se sarà
solo l’ennesimo tentativo
di attrarre calamite
con residui di ferraglia
troveranno l’ennesimo modo
spettacolare per tenerci  
sempre svegli con la ruggine
tanto ormai di quest’insonnia
abbiamo la mappa precisa
la carta geografica
e ad ogni X segnata
corrisponde di solito
qualcuno ancora sveglio
con cui parlare ancora.

Nessun commento:

Posta un commento