mercoledì 16 febbraio 2022

GUERRE PANDEMICHE NUMERO 0.6 - MUTAZIONI E DIFFERENZE TRA IL CONTROLLO CAPITALE E LA MASSA SOCIALE

Ed è così che mi sveglio
ogni fottuta mattina
tra la disperazione e il distacco
coi piedi nel piombo
e la testa conficcata
in un cavalcavia frangibile
d’appalti sabbiosi
e mazzette per guardare dall’altra parte
e ad ogni passo
un usignolo canta
e una betoniera impasta
e declama verdetti
e tua culpa tua culpa
tua magnifica culpa
che cingersi la testa con l’alloro
fa quasi spavento
e sciacquarsi via dai denti
l’ultima sbronza
non da quasi più sollievo
e ad ogni passo
un usignolo canta e quasi
più non lo sento
tanto è il frastuono
delle minchiate
che mi precipitano attorno
tanto è l’ondata di smargiasso
che mi si infrange contro

Ed è così che ad ogni passo che muovo
do il peso dell’ennesimo
fallimento contrattuale
ed ogni volta che solco l’uscio
indosso corazza e mazza chiodata
e dico buongiorno
e ad ogni passo
un usignolo canta
e non lo ascolto
alludendo al fatto
del chi cazzo sei
tu che vieni a cantarmi nelle orecchie
mentre sto rintanato al sicuro
da qualche parte nel mio teschio
evitando il dilagare e l’espansione
di questa nuova specie
che ha innalzato il suo
Io Compro - come prima direttiva
di tutta la propria esistenza
perché tanto ormai tutto
è affanculo già da un po’  
e non ci si può far nulla
e ogni passo è sempre peggio
e ogni istante tutto pare ancora più fragile
e ci sarà pure un usignolo che canta
ma il suo canto è così flebile
che uno non può far altro che pensare
mi sarò sbagliato
io non sento niente.

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