Nelle interminabili linee del presente storico continuano ad affiorare tre o quattro avvenimenti che prepotentemente sbriluccicano luminosissimi in questi cupi segmenti di tempo.
Primo avvenimento:
Le chiavi entrano nelle fessure sempre al secondo o terzo tentativo, tutto ciò è disastrosamente frustrante, se prima accadeva nella frenesia della corsa quotidiana al fare e all'andare e quindi in qualche maniera motivabili dalla distrazione dell'essere, adesso la cosa come la possiamo spiegare? Adesso che non possiamo neanche più allenarci all'aprire serrature di casa, della macchina, dell'ufficio, dell'officina, dei lucchetti delle biciclette, della cassetta delle lettere, come faremo una volta ritornati alla mondo di fuori? Riusciremo ad aprire ancora le cose o per il poco allenamento rimarremo chiusi dentrofuori dalla nostra stessa vita?
Secondo avvenimento:
Superare il super io lavandosi i denti nonostante lo stare a casa.
Terzo avvenimento:
Osservare finalmente il mondo circostante, l'impercettibile movimento delle foglie, delle piante, degli insetti. L'agitarsi delle fronde, della realtà del tutt'attorno che vive anche senza il nostro intralcio.
Sviluppare un pensiero attorno ad un ramo e osservarlo evolversi senza il nostro intervento.
Quarto intervento (bonus):
Combattere la (mia) naturale procrastinazione.
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