Tra molte cose, la salsedine è quella che mi manca di più.
In queste distanze spaziali con le comunicazioni e le altre cose che non vanno poi molto bene, ripenso alla salsedine, non dico ripensavo, dico proprio ripenso, come un continuo presente sfumato, come il ritorno delle onde a riva, quel rumore lì che per me è naturale come la puzza di zolfo e fuoco per i draghi o cose così.
Appoggiato fuori dal balcone di questa casa vicino alla ferrovia e al fiume, mi manca il rumore del mare, delle onde, il sottofondo continuo imperterrito, il respiro dell'acqua, quelle cose lì.
Qua c'è il silenzio, a volte, passano delle macchine, a volte delle pattuglie con le sirene spente, una volta a settimana un altoparlante dice di stare in casa, le campane della chiesa continuano a suonare e a rompere i coglioni la domenica mattina e tutti gli altri giorni, i vicini a volte gridano, i treni continuano a passare e di tanto in tanto qualche gabbiano pure, ma da qui non si sente il mare, neanche sforzandosi.
Il cielo oggi è grigio, io lo stesso, un poco, mi manca il mare.
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